Il 4 marzo 2015, nell’ambito dell’iniziativa “i Mercoledì culturali” della Fondazione Gerardino Romano di Telese Terme, si è tenuto un nuovo incontro con Gigi di Fiore, dopo quello, abbastanza recente, del 1° ottobre scorso. Vi ho preso parte in rappresentanza dell’associazione Pontelandolfo Città Martire.
Gigi di Fiore ha parlato diffusamente dei temi trattati nei suoi lavori, in particolare nel saggio “I vinti del Risorgimento”.
Massacro di Pontelandolfo e Casalduni
Nel suo bellissimo saggio “I vinti del Risorgimento” sono contenute due chicche. Viene individuato, finalmente, il nome del colonnello Negri che guidava la colonna di soldati che perpetrò l’eccidio della popolazione civile di Pontelandolfo il 14 agosto 1861 (per la cronaca, il suo nome è Pier Eleonoro e non Gaetano, come si è creduto per decenni). Viene indicato, inoltre, il numero preciso e l’elenco dei nomi dei soldati, ai comandi del tenente Bracci, che furono massacrati sulla collina di San Nicola ed a Largo Spinelli, a Casalduni, l’11 agosto 1861. Questo elenco è potuto essere stilato da Gigi Di Fiore partendo dalle annotazioni delle decorazioni che i comandi militari conferirono ai soldati morti ed ai pochi che riuscirono a salvarsi dalla furia dei popolani.
Gaeta
Senza dissimulare la sua ammirazione, Gigi di Fiore ha sottolineato il coraggio dimostrato dai militari borbonici che caparbiamente scelsero di tentare un’ultima difesa, quella dell’Onore, nella fortezza di Gaeta contro i cannoni rigati di Cialdini. Di essi nella storia ufficiale non se ne parla. Sono stati seppelliti nel vergognoso silenzio della narrazione ufficiale della storia del Risorgimento. Riportare alla memoria il valore di quei soldati, il coraggio dimostrato da quei combattenti destinati ad una sconfitta certa e che comunque scelsero di combattere quella battaglia disperata per non languire nell’impotenza reagendo così, a proprio modo, al senso di rabbia e di sconcerto che dilagava nei loro animi, conferisce oggi un senso al loro sacrificio, fa in modo che le loro sofferenze possano acquisire finalmente un significato.
Legittimità giuridica dell’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni
Di rilievo è un quesito posto da Gigi di Fiore in relazione alla legittimità giuridica dell’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni. Il diritto di rappresaglia, che pure era considerato una prerogativa degli eserciti, poteva trovare applicazione solo durante un conflitto, ma nell’agosto 1861 non era in atto alcun conflitto. La guerra contro i Borbone era finita a febbraio del 1861. A marzo era stata proclamata l’unità d’Italia ed a maggio era stato costituito l’Esercito Italiano. Nel mese di agosto, quindi, formalmente non c’era alcuna guerra in corso. Era un esercito di uno Stato che massacrava cittadini inermi dello Stesso stato. La stessa famigerata legge Pica – contro il brigantaggio – fu varata solo nell’estate del 1863, quindi ben due anni dopo i fatti di Pontelandolfo e Casalduni. Per tale motivo tale episodio può considerarsi un vero e proprio crimine che non trova legittimazione giuridica neppure nelle più draconiane norme applicabili dalle forze di polizia o dall’esercito in uno stato di diritto.
A margine dell’incontro, Gigi di Fiore ha annunciato la prossima uscita di un nuovo libro di cui, tuttavia, resta celato il titolo. L’attesissimo testo dovrebbe essere pubblicato alla fine di questa primavera.
Ho fatto dono al dott. Di Fiore di una copia della mia tesi di laurea sul massacro di Pontelandolfo e Casalduni del 1861, redatta grazie all’aiuto del prof. Renato Rinaldi ed alla collaborazione dell’associazione Pontelandolfo Città Martire nonché dei rappresentati istituzionali e della popolazione di Pontelandolfo. Lo scrittore ha accolto con vero entusiasmo il dono e, gentilmente, mi ha lasciato una dedica su una copia del suo libro “1861 Pontelandolfo e Casalduni. Un massacro dimenticato” che avevo portato con me. Il libro ripercorre gli eventi dell’agosto del 1861 in forma romanzata ma attenendosi strettamente ai fatti ed ai precisi episodi e personaggi storici che ne furono protagonisti. Si può acquistare in tutte le edicole ancora per qualche settimana.
Gaetano Ferrara